Condanna al contributo unificato o alle spese di causa

22.09.2021 – Terni – Bellei

Alla luce di quanto evidenziato deve quindi ritenersi che le opere realizzate dal (…) ed approvate dall’assemblea condominiale con la delibera impugnata sia stata adottata in violazione di legge atteso che, da una parte, arrecano pregiudizio alle parti comuni – riduzione di aria e luce alle unità abitative che si prospettano nel cortile comune – e costituiscano quindi un’innovazione vietata ai esensi dell’art. 102, comma 2 c.c. e, dall’altra, violano le distanze minime previste del Regolamento regionale n. 2/2015 incidendo sui diritti individuali sulle cose comuni, per cui la predetta delibera, avente un oggetto illecito, è affetta da nullità.
SENTENZA

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10.09.2021 – Pavia – Rocchetti

Va tenuto presente che le conseguenze della mancata partecipazione alla procedura di
mediazione sono valutate e soppesate diversamente dalla legge, a seconda che si tratti della parte istante
ovvero della parte invitata: solo nel primo caso, infatti, è prevista la sanzione più grave della improcedibilità della domanda, mentre nel secondo caso, ove sia la parte invitata a non partecipare “senza giustificato motivo” (personalmente o mezzo di rappresentante validamente nominato), il giudice del
successivo giudizio dovrà condannare la “parte costituita” (logicamente la parte convenuta) al versamento di
un importo pari al contributo unificato e potrà desumere dal comportamento tenuto in mediazione “argomenti di prova” ex art. 116 c.p.c.
SENTENZA

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04.08.2021 – Salerno – Cassazione

I giudici d’appello, dunque, si sono attenuti al consolidato principio di diritto, secondo il quale “in tema di mediazione obbligatoria ex art. 5, comma 1-bis,D.L.vo n. 28 del 2010, il preventivo esperimento del procedimento di mediazione è condizione di procedibilità della domanda, ma l’improcedibilità deve essere eccepita dal convenuto, a pena di decadenza, o rilevata d’ufficio dal giudice, non oltre la prima udienza; ove ciò non avvenga, il giudice d’appello può disporre la mediazione, ma non vi. è obbligato, neanche nelle materie indicate dallo stesso art. 5, comma 1-bis, atteso che in grado d’appello l’esperimento della mediazione costituisce condizione di procedibilità della domanda solo quando è disposta discrezionalmente dal giudice, ai sensi dell’art. 5, comma 2.
ORDINANZA

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22.07.2021 – Monza – Albanese

Come si evince dall’ unico verbale di mediazione prodotto in atti, il quale, è bene ripeterlo, non dà adeguata contezza dell’ effettiva fissazione di precedenti incontri, l’ unico concretamente documentato, a questo punto presumibilmente il primo e anche l’ultimo, è quale, piuttosto, al fine di consentire al Tribunale di ritenere avverata la condizione di procedibilità e , conseguentemente, di esaminare nel merito la fondatezza o meno delle variegate domande proposte, avrebbe dovuto necessariamente parteciparvi ivi rappresentando, eventualmente, la propria volontà di non concludere alcun accordo di mediazione. Ne consegue anche per tale via la pronuncia di improcedibilità delle domande.
SENTENZA

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20.07.2021 – Bari – Corte di Appello

Il giudice, anche in sede di giudizio di appello, valutata la natura della causa, lo stato dell’istruzione e il comportamento delle parti, può disporre l’esperimento del procedimento di mediazione; in tal caso, l’esperimento del procedimento di mediazione è
condizione di procedibilità della domanda giudiziale anche in sede di appello.

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13.07.2021 – Roma – Cassazione

Orbene, considerato che tale circostante, relative all’avvenuta palese manifestazione da parte dell’attore nei confronti dell’altro comproprietario della volontà di escluderlo dal rapporto con il bene, non è stata neanche allegata nell’atto introduttivo, ne consegue che le prove offerte, volte meramente a dimostrare l’uso esclusivo del bene e l’assunzione in via esclusiva degli oneri patrimoniali relativi allo stesso, in mancanza di prova circa l’avvenuta manifestazione nei confronti dell’altro comproprietario della volontà di possedere il bene in via esclusiva, in considerazione di quanto sinora argomentato, non sono idonee a comprovare l’intervenuto acquisto del bene medesimo per usucapione.

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01.07.2021 – Cremona – Lucini Paioni

Secondo la giurisprudenza consolidata, in tema di locazione, “il conduttore non può astenersi dal versare il canone per aver il locatore celato la copertura in amianto del fabbricato nonché per non aver posto in essere gli interventi necessari a far cessare le infiltrazioni di acqua piovana, atteso che la sospensione totale o parziale dell’adempimento dell’obbligazione del conduttore è legittima soltanto qualora venga completamente a mancare la controprestazione da parte del locatore”.
SENTENZA

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28.06.2021 – Venezia – Paolini

“Al procedimento è legittimato a partecipare l’amministratore, previa delibera assembleare da assumere con la maggioranza di cui all’articolo 1135, secondo comma, del codice” e che “Se i termini di comparizione davanti al mediatore non consentono di assumere la delibera di cui al terzo comma, il mediatore dispone…idonea proroga della prima comparizione”, è altrettanto vero che la predetta proroga deve essere richiesta “su istanza del condominio”.
SENTENZA

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04.06.2021 – Milano – Corte d’Appello

Non è concepibile nel nostro ordinamento che due (o più) soggetti, i quali apparentemente o con maggiore probabilità, per loro scelta o per scelta dei rispettivi legali, ritengano più di altri di vantare diritti su un determinato immobile, possano autonomamente e privatamente decidere chi di tali diritti sia l’effettivo titolare. Perché l’effettivo titolare dei diritti ben potrebbe essere anche un terzo, a cui le parti della causa e della mediazione non hanno potuto (o voluto) pensare. E le parti non possono disporre del diritto di quel terzo, senza averlo ascoltato, senza contraddittorio, senza il suo consenso all’esito della mediazione
SENTENZA

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03.06.2021 – Venezia – Quota

Circa la domanda riconvenzionale dei convenuti l’attore non ha contestato, nella prima udienza, la loro proprietà della porzione di sottotetto individuata nella loro planimetria né di aver vantato sulla stessa di esserne a sua volta proprietario, al fine di sfruttare la relativa cubatura per realizzare la sopraelevazione del soffitto del suo locale cucina sottostante ed ottenere l’autorizzazione dell’opera da parte del Comune.
SENTENZA

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06.05.2021 – Napoli – Vassallo

In primo luogo va osservato che la Corte di Cassazione Sezioni Unite con Sentenza 18 settembre 2020, n. 19596 ha stabilito che “Nelle controversie soggette a mediazione obbligatoria ai sensi dell’art. 5, comma 1-bis, del D.lgs. n. 28 del 2010, i cui giudizi vengano introdotti con un decreto ingiuntivo, una volta instaurato il relativo giudizio di opposizione e decise le istanze di concessione o sospensione della provvisoria esecuzione del decreto, l’onere di promuovere la procedura di mediazione è a carico della parte opposta; ne consegue che, ove essa non si attivi, alla pronuncia di improcedibilità di cui al citato comma 1-bis conseguirà la revoca del decreto ingiuntivo
SENTENZA

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06.05.2021 – Verona – Burti

Peraltro, la circostanza che l’assicurazione non abbia partecipato all’ incontro della procedura di mediazione attivata dall’ attore (v. doc. 10 dell’attore) costituisce argomento di prova ai sensi del combinato disposto degli artt. 116 cod. proc. civ. e dell’art. 8, comma quatto bis, d. lgs. 28/2010 dell’ininfluenza della conoscenza di tale elemento di fatto sulla consistenza del rischio assicurato.
Ed, infatti, la partecipazione del procedimento di mediazione presuppone, indefettibilmente – ratio legis sottesa alla scelta di condizionare la procedibilità della domanda all’ esperimento del tentativo di mediazione potrebbe essere agevolmente elusa dal soggetto individuato quale destinatario della pretesa e l’assolvimento della condizione di procedibilità si concretizzerebbe nel mero adempimento di un incombente formale privo di effettiva utilità.
SENTENZA

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28.04.2021 – Torino – Di Capua

Il giudice, su eccezione di parte proposta nella prima difesa, non deve dichiarare l’improcedibilità, ma assegnare alle parti il termine di quindici giorni per la presentazione della domanda di mediazione e fissare la successiva udienza. Trova poi applicazione l’art. 5, comma 4, lettera a), D.lgs. n. 28/2010, ai sensi del quale: “4. I commi 1-bis e 2 non si applicano: a) nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l’opposizione, fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione”. Nel caso di specie, come si è detto, con Ordinanza in data 03.12.2018 il Giudice Istruttore, dopo aver provveduto sull’ istanza proposta dalla parte attrice opponente intesa ad ottenere la sospensione dell’esecuzione provvisoria del decreto ingiuntivo opposto ex art. 649 c.p.c., ha assegnato alle parti termine per l’instaurazione del procedimento di mediazione.
SENTENZA

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26.04.2021 – Verona – Vaccari

La mancanza di identità tra la domanda oggetto di mediazione e quella avanzata in via giudiziaria non ha come conseguenza la dichiarazione di improcedibilità della domanda giudiziale, allorquando la parte o convenuta abbia avuto piena cognizione dei fatti storici fondanti la pretesa di controparte e sia stata quindi messa, fin da allora, nella condizione di poter o conciliare la lite.
SENTENZA

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22.04.2021 – Torino – De Magistris

La mediazione consiste in una modalità di risoluzione delle controversie alternativa e complementare rispetto al modello giurisdizionale ed incide sui diritti sostanziali e processuali delle parti.

Tuttavia, non è applicabile al caso in esame il criterio della soccombenza virtuale perché l’accordo tra le parti è intervenuto in un momento successivo all’ instaurazione del giudizio ma prima di espletare l’istruttoria e non vi è, quindi, possibilità, per il giudice, di stabilire quale parte sarebbe risultata soccombente in assenza di accordo.
SENTENZA

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16.04.2021 – Roma – Cassazione

Il condomino, che subisca nella propria unità immobiliare un danno derivante dall’omessa manutenzione delle parti comuni dell’edificio ai sensi degli artt. … c.c., assume, quale danneggiato, la posizione di terzo avente diritto al risarcimento nei confronti del condominio, senza tuttavia essere esonerato dall’obbligo, che trova la sua fonte nella comproprietà o nella utilità di quelle e non nella specifica condotta illecita ad esso attribuibile, di contribuire a sua volta, in misura proporzionale al valore della rispettiva porzione, alle spese necessarie per la riparazione delle parti comuni dell’edificio e alla rifusione dei danni cagionati.
ORDINANZA

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