Condanna al contributo unificato o alle spese di causa

15.12.2017 – Napoli Nord – Rabuano

Non può considerarsi avverata la condizione di procedibilità qualora una parte abbia solo presentato la domanda di mediazione: infatti, l’art. 5 c. 2-bis d.lgs. 28/2010 dispone che la condizione si verifica qualora si svolga effettivamente il primo incontro anche se ad esso dovesse seguire l’esito negativo della discussione.2) Le finalità perseguite dal legislatore impongono di ritenere che le ragioni ostative all’inizio della procedura di mediazione possono essere esclusivamente oggettive e, comunque, non possono ridursi alla mera volontà delle parti di voler procedere alla regolazione in sede giudiziale della propria lite. 3) il legislatore dispone l’onere di attivare la mediazione a carico di colui che vuole far valere un diritto in giudizio, non potendosi invece ritenere quest’obbligo in capo alla parte che ha interesse e necessità di introdurre un giudizio di merito al fine di accertare fatti costitutivi, modificativi ed estintivi del proprio diritto. ORDINANZA

Leggi Tutto »

01.12.2017 – Monza – Bertolozzi

La mediazione è condizione di procedibilità della domanda giudiziale in materia di locazione, Il che implica l’applicazione della suddetta disposizione anche al procedimento di convalida successivamente al mutamento del rito ordinario in locatizio. L’improcedibilità del giudizio non travolge l’ordinanza di rilascio dell’immobile in quanto, pur non avendo, quest’ultima, autorità di giudicato, può essere qualificato comunque come provvedimento di condanna, con riserva delle eccezioni dell’altra parte, i cui effetti permangono fino a quando non viene emessa la sentenza di merito.

Leggi Tutto »

30.11.2017 – Roma – Cassazione

La Corte d’Appello di Palermo ha aderito all’interpretazione del Tribunale, secondo cui il procedimento di mediazione obbligatoria è applicabile anche al giudizio di revoca dell’amministratore di condominio, nonostante si tratti di procedimento in camera di consiglio, stante la previsione dell’art. 71 quater disp. att. c.c.; ha quindi aggiunto che la mancata comparizione della ricorrente nell’incontro davanti al mediatore equivalesse a mancato avveramento della condizione di procedibilità. ORDINANZA

Leggi Tutto »

30.11.2017 – Roma – Moriconi

L’inottemperanza ingiustificata delle parti al provvedimento del giudice ex art. 5 della legge richiede che l’effettiva partecipazione alla mediazione costituisce sempre una grave inadempienza dalla quale ben può discendere l’applicazione delle sanzioni ex art. 96 c.p.c.
SENTENZA

Leggi Tutto »

07.11.2017 – Nocera Inferiore – Giudice di pace M. Tudino

L’obbligo informativo sull’istituto della mediazione deve essere fornito oltre che dal mediatore anche e soprattutto dagli avvocati che assistono le parti in mediazione, atteso che la normativa in materia con l’art. 4 c. 3 d.lgs. 28/2010 ha instituito l’obbligo a carico del difensore che, al conferimento dell’incarico, è tenuto ad informare i propri clienti sull’istituto.
SENTENZA

Leggi Tutto »

19.10.2017 – Padova – Reale

1) Il verbale di mediazione costituisce piena prova nel successivo giudizio, ancorché non sia impugnato per falsità del verbale stesso.
2)Nelle more del procedimento di mediazione, non è previsto da nessuna disposizione di legge l’invito scritto alle parti agli incontri successivi alla programmazione e al primo incontro di mediazione; 3) ai sensi dell’art. 12 d.lgs. 28/2010, il legislatore non ha previsto alcuna conseguenza in ordine alla regolarità del procedimento di mediazione in caso di mancata assistenza legale da parte di un avvocato alla parte: la conseguenza sarebbe solo quella della necessità dell’omologazione dell’accordo da parte del Presidente del Tribunale. In assenza di quest’ultima, l’accordo non costituisce titolo esecutivo ai fini del successivo giudizio.

Leggi Tutto »

28.09.2017 – Roma – Moriconi

1) La mancata partecipazione senza giustificato motivo al giudizio di mediazione costituisce condotta grave perché idonea a determinare l’introduzione o l’incrostazione di una procedura giudiziale evitabile in un contesto saturo come quello della giustizia italiana. Ciò costituisce di regola elemento integrativo e non decisivo a favore della parte chiamante per l’accertamento e la prova dei fatti a carico della parte chiamata non comparsa, concorrendo a ritenere raggiunta la piena prova dell’inadempimento del convenuto. 2) l’ammontare della sanzione ex art. 96 c.p.c. deve essere parametrata ai seguenti criteri: allo stato soggettivo di colpa grave o dolo in capo al responsabile; alla qualifica e caratteristiche del responsabile attraverso le quali si rende capace di condotte consapevoli; alla forza e al potere economico del responsabile, di cui può abusare, con la sua condotta, del giudizio e modo di gestirlo; alla necessità che, in relazione alle caratteristiche del soggetto responsabile, la sanzione costituisca un efficace deterrente ed una sanzione significativa ed avvertibile.

Leggi Tutto »

26.06.2017 – Roma – Moriconi

Se la parte debitamente invitata alla mediazione demandata resta assente senza giustificato motivo, il giudice può ritenere che la condotta concorra alla valutazione del materiale probatorio già acquisito. Non sussiste, infatti, alcun diritto potestativo in capo alle parti di decidere di non svolgere la mediazione demandata, rimanendo, altresì, eventualmente soggette alla improcedibilità delle domande e alle sanzioni disposte dalla legge.
SENTENZA

Leggi Tutto »

22.06.2017 – Milano – Pisani

Qualora l’opposizione a decreto ingiuntivo deve essere rigettata, l’attrice-opponente deve essere condannata al pagamento delle competenze e spese di mediazione, anche qualora il giudizio monitorio cessa di esistere per estinzione della pretesa creditoria.
SENTENZA

Leggi Tutto »

14.06.2017 – Lussemburgo – Corte di Giustizia Europea

La normativa italiana non può imporre l’obbligo di assistenza legale per il consumatore che prenda parte ad una procedura di adr. Nel contempo, è legittima la previsione normativa che prevede l’applicazione di una sanzione pecuniaria collegata alla mancata ed ingiustificata partecipazione nella adr., se il consumatore si ritira successivamente al primo incontro con il mediatore. 2) L’obiettivo delle procedure ADR non è quello di sostituire le procedure giudiziali né quello di privare i consumatori o i professionisti del diritto di rivolgersi ad organi giurisdizionali, ma quello di addivenire ad una soluzione concordata del conflitto. Le procedure di adr, pertanto, non possono comportare alcun tipo di disapplicazione dell’art. 47 CEDU, avente ad oggetto il diritto ad un ricorso effettivo ed a un giudice imparziale.
3) L’Unione Europea deve assicurare ed assicura che gli Stati membri garantiscano l’accesso alle procedure adr gratuitamente o comunque a costi minimi ai consumatori.
SENTENZA

Leggi Tutto »

15.05.2017 – Vasto – Pasquale

Il termine di quindici giorni ha natura ordinatoria sia perché manca una espressa previsione legale di perentorietà del termine, sia in vista dello scopo che il termine persegue, sia della funzione alla quale adempie, sia in quanto il legislatore non ha previsto alcuna sanzione in ordine alla sua inosservanza. Lo scopo perseguito dal termine di quindici giorni è garantire certezza dei tempi di definizione della procedura di mediazione, in modo che essa possa essere portata a termine prima della celebrazione dell’udienza di rinvio che deve essere fissata dopo la scadenza del termine di durata della mediazione, non superiore a tre mesi. La funzione del termine di quindici giorni si identifica in un intento acceleratorio della procedura. Se è vero che non sono previste sanzioni conseguenti alla inosservanza del termine, è anche vero che chi non lo rispetta più facilmente si espone al rischio per cui il procedimento di mediazione possa non concludersi entro i perentori termini di legge e quindi alla improcedibilità della domanda. 2) Qualora la parte, pur non avendo rispettato il predetto termine di quindici giorni, non abbia pregiudicato il tempestivo e corretto svolgimento della procedura, né provocato alcun allungamento dei tempi di definizione del giudizio, non potrà essere sanzionata ai sensi dell’art. 96 c.p.c., in quanto il ritardo si identifica come puramente formale, non comportando alcuna conseguenza di ordine sostanziale.
ORDINANZA

Leggi Tutto »

11.05.2017 – Verona – Vaccari

Il legislatore ha previsto per la parte che non partecipa in nessun modo, senza giustificato motivo, alla mediazione obbligatoria ex lege la sanzione della condanna al pagamento del contributo unificato e la possibilità per il giudice di desumere dal suo comportamento argomenti di prova.
ORDINANZA

Leggi Tutto »

02.05.2017 – Verona – Vaccari

La sanzione pecuniaria prevista da tale norma va irrogata dal giudice, senza che gli sia consentito nessun ambito di discrezionalità né sull’an né sul quantum dell’applicazione, a qualsiasi delle parti non abbia partecipato alla procedura stragiudiziale senza giustificato motivo, compresa quella vittoriosa nel conseguente giudizio. Ciò è chiaramente desumibile sia dal tenore letterale della previsione che dalla sua funzione che è quella di indurre le parti a partecipare al procedimento di mediazione e quindi a servirsi di uno strumento che può evitare il giudizio.
SENTENZA

Leggi Tutto »

27.04.2017 – Padova – Marani

La condanna alle spese di causa e al contributo unificato del giudizio deve sempre estendersi al procedimento di mediazione, in quanto costituisce condizione di procedibilità della causa stessa.
SENTENZA

Leggi Tutto »

18.04.2017 – Ascoli Piceno – Mariani

Qualora una parte non si presenti personalmente all’incontro di mediazione, il giudice deve comminare la sanzione prevista dall’art. 8 c. 4 d.lgs. 28/2010: solo ove si aderisca al primo incontro informativo, la parte chiamata ha adempiuto all’obbligo su di essa incombente, non essendo possibile la comminatoria di alcuna sanzione anche qualora, dopo il primo incontro, dichiari che non intende proseguire. Nel caso in esame, invece, si riscontra che la convenuta non partecipava e il verbale di mediazione aveva esito negativo proprio per l’assenza della parte chiamata.
ORDINANZA

Leggi Tutto »

17.03.2017 – Rovigo – Bettio

In tema di opposizione a decreto ingiuntivo, l’onere di esperire il tentativo obbligatorio di mediazione, verte sulla parte opponente secondo quanto previsto dall’art. 5 d.lgs. 28/2010 che deve essere interpretato in conformità alla costituzione e alla ratio della mediazione. Va pertanto dichiarata l’improcedibilità dell’opposizione con conseguente cristallizzazione del decreto ingiuntivo opposto in caso di mancato avvio.
SENTENZA

Leggi Tutto »

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Privacy Policy