Improcedibilità della domanda

15.06.2016 – Vasto – Pasquale

Il mediatore – contravvenendo ad una puntuale prescrizione del giudice – ha immotivatamente omesso di formulare la propria proposta conciliativa, limitandosi a dichiarare chiuso il procedimento di mediazione con esito negativo (…).
Ritenuto, pertanto, che la procedura di mediazione debba essere completata con la formulazione di una proposta conciliativa da parte del mediatore, in ottemperanza alle direttive impartite dal giudice con l’ordinanza del 14.07.2015; considerato, peraltro, che il procedimento di mediazione debba essere riaperto innanzi allo stesso mediatore che lo ha precedentemente condotto e senza oneri economici aggiuntivi per le parti, dal momento che la irrituale definizione della procedura è da imputarsi esclusivamente ad una omissione del mediatore (…)
ORDINANZA

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30.05.2016 – Vasto – Pasquale

Intesa in questo senso, la condizione di procedibilità assolve anche ad una funzione dissuasiva di opposizioni pretestuose. Colui che ha interesse e motivi per contestare l’esistenza di un credito (che – si badi bene – non è un credito qualsiasi, ma è assistito dai particolari requisiti e presupposti dettati dall’art. 633 c.p.c.), prima di far valere le proprie ragioni in sede giudiziale, avrà – dunque – l’onere di tentare l’esperimento della procedura di mediazione, come occasione privilegiata di cui il debitore può usufruire per comporre amichevolmente la controversia e cogliere una chance di soluzione del conflitto alternativa alla tutela giurisdizionale che intende chiedere. In tal modo, si potrà, da un lato, disincentivare, in funzione deterrente, la prosecuzione di opposizioni strumentali e dilatorie e, dall’altro, si potrà, in funzione deflattiva, portare fuori dalla sede processuale controversie, altrimenti assoggettate alla disciplina del rito ordinario di cognizione, che possono risolversi con un accordo amichevole. SENTENZA

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12.05.2016 – Verona – Vaccari

L’onere del preventivo esperimento del tentativo di conciliazione sussiste anche nei confronti del convenuto che proponga una domanda riconvenzionale secondo uno dei criteri di collegamento previsti dall’art. 36 c.p.c.: 1) la domanda riconvenzionale deve dipendere dal titolo dedotto in giudizio dall’altra parte 2) la domanda riconvenzionale deve dipendere da un titolo che già dedotto in giudizio come mezzo di eccezione, purché non ecceda la competenza del giudice adito né per materia né per valore. ORDINANZA

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11.04.2016 – Siracusa – Rizzo

Il Giudice rilevato che dal verbale prodotto non emerge l’avveramento della condizione di procedibilità allo stato, atteso, che l’incontro tra le parti non appare aver condotto ad un concreto confronto tra le stesse sui profili della lite, sicché la procedura non può ritenersi esaurientemente esperita.

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30.03.2016 – Torino – Marino

La parte che intende adire alle vie giudiziali deve esperire il procedimento di mediazione con l’assistenza dell’avvocato, a pena di improcedibilità della domanda giudiziale. ((Va da sé che se l’istante non intende andare in causa dopo la mediazione, è libero di scegliere se partecipare o meno con l’assistenza del legale)).
ORDINANZA

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14.03.2016 – Napoli

Ovviamente, trattandosi di norme legate alla mera competenza territoriale, è chiaro che le parti – se tutte d’accordo – possono porvi deroga rivolgendosi, con domanda congiunta, ad altro organismo scelto di comune accordo.

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29.02.2016 – Roma – Moriconi

In caso contrario vale ricordare che la partecipazione al procedimento di mediazione demandata è obbligatoria per legge e che proprio in considerazione di ciò NON è giustificabile una negativa e generalizzata scelta aprioristica di rifiuto e di non partecipazione al procedimento di mediazione.
SENTENZA

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26.02.2016 – Milano

La previsione di obbligatorietà del procedimento preventivo di mediazione risponde ad una finalità deflattiva: è con essa coerente la indicazione che l’organismo di mediazione debba aver sede “nel luogo del giudice competente per la controversia”, riportandosi quindi ai principi che determinano la competenza e che, sotto il profilo territoriale, individuano in via principale il luogo di residenza/domicilio/sede del convenuto, sì da consentirne la sua effettiva partecipazione senza oneri eccessivi.

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16.02.2016 – Santa Maria Capua Venere

Il giudice rivolge al mediatore l’invito a verbalizzare quale delle parti dichiari di non voler proseguire nella mediazione oltre l’incontro preliminare, ai fini della valutazione sul regolamento delle spese di lite.
ORDINANZA

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01.02.2016 – Roma – Moriconi

Il procedimento di mediazione, caratterizzato dalla informalità, ben può essere svolto anche con parti ulteriori rispetto a quelle della causa alla quale pertiene il provvedimento di invio in mediazione demandata (…)

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20.01.2015 – Mantova – Bulgarelli

In un procedimento per convalida di sfratto per morosità va dichiarata l’improcedibilità della domanda per mancato espletamento del tentativo obbligatorio di mediazione ai sensi dell’art. 5 D.Lgs. 28/2010, nel caso in cui nessuna delle parti presenti avvi la procedura di mediazione, nonostante l’ordine del giudice.
SENTENZA

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18.12.2015 – Verona – Vaccari

Qualora non si sia svolto il tentativo di conciliazione rispetto alla domanda principale, non si vedono ragioni per non estendere la mediazione e tutte le domande da essa cumulate che vi siano soggette.
ORDINANZA

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27.11.2015 – Milano

Mediazione delegata dal giudice: l’amministratore non deve convocare un’assemblea straordinaria per autorizzare l’avvocato all’avvio della mediazione.
SENTENZA

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