Organismo e mediatori

14.10.2020 – Bergamo – Russo

Tale essendo il quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento, si deve affermare la fondatezza della pretesa fatta valere dagli attori in sede di mediazione, in particolare con riferimento alla eccezione di nullità della delibera del 15 ottobre 2015, con la quale è stato stabilito, in violazione dell’ art. 1123 comma 3 c.c., che i costi di rifacimento del lastrico di proprietà C.XXXXX e L.XXXXXXX fossero addebitati per un terzo ai condomini proprietari del lastrico e per due terzi a tutti i restanti condomini secondo i millesimi di proprietà, anziché ai soli condomini proprietari di unità immobiliari per le quali il lastrico interessato dai lavori costituisce copertura.
Conseguentemente, è meritevole di accoglimento la domanda avanzata dagli attori in ordine alla rifusione dei costi sostenuti per l’esperimento dei procedimenti di mediazione introdotti presso il Servizio di Conciliazione della C.XXX di Bergamo come da documenti nn. ri 7, 17 e 20 del fascicolo di parte attrice, comprensivi anche del compenso del difensore.
Gli attori hanno infatti documentato gli esborsi sostenuti in mediazione e di onorario dell’avv. B.XXXXX (docc. da 24 a 30 del fascicolo attoreo
SENTENZA

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01.10.2020 – Foggia – Depalma

Dal momento della comunicazione alle altre parti, la domanda di mediazione produce sulla prescrizione gli effetti della domanda giudiziale.
Dalla stessa data, la domanda di mediazione impedisce altresì la decadenza per una sola volta, ma se il tentativo fallisce la domanda giudiziale deve essere proposta entro il medesimo termine di decadenza, decorrente dal deposito del verbale di cui all’articolo 11 presso la segreteria dell’organismo”. L’art. 8 della medesima legge, disciplinando il “procedimento di mediazione”, precisa che: “All’atto della presentazione della domanda di mediazione, il responsabile dell’organismo designa un mediatore e fissa il primo incontro tra le parti non oltre trenta giorni dal deposito della domanda. La domanda e la data del primo incontro sono comunicate all’altra parte con ogni mezzo idoneo ad assicurarne la ricezione, anche a cura della parte istante”.
La parte istante, quindi, non è liberata dal proprio onere di tempestiva impugnazione con il semplice deposito entro il termine perentorio della domanda di mediazione presso l’organismo di mediazione.
Né è sufficiente che la stessa parte provveda a comunicare all’altra il solo fatto di “aver deposito la domanda” (come nel caso di specie), senza provvedere contestualmente all’allegazione della stessa domanda.
SENTENZA

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06.09.2020 – Modena – Maccaferri

Invero si ricava dai documenti in atti che parte attrice, a seguito del termine concesso dal gdp, al fine di svolgere il tentativo di mediazione ex D.lgs. 28/2010 e successive modifiche, ha promosso la procedura di mediazione di fronte ad un organismo di conciliazione abilitato, tuttavia questo non sortiva esito positivo. Le eccezioni mosse dalla parte convenuta circa l’invalidità del verbale depositato vanno accolte
SENTENZA

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22.08.2020 – Benevento – D’Ambrogio

aver introdotto in sede giudiziale una nuova causa petendi relativa al superamento del tasso soglia per l’usura è certamente fatto costituente proprio la citata asimmetria tra le domande svolte in fase stragiudiziale e quelle svolte in fase giudiziale, poiché è stato alterato il percorso valutativo della domanda di mediazione da parte della società convenuta.
SENTENZA

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04.08.2020 – Castrovillare – Prato

Va evidenziato che nella sentenza di primo grado la questione relativa alle implicazioni conseguenti alla mancata comparizione personale delle parti in sede di mediazione non risulta in alcun modo esaminata, con il conseguente corollario che il giudice di secondo grado, investito dell’appello principale della parte rimasta soccombente sul merito, conserva il potere, e quindi il dovere, di rilevare di ufficio la questione di improcedibilità di detta domanda, e che l’omissione di tale rilievo è censurabile in cassazione come error in procedendo,
mentre tra le questioni pregiudiziali di rito – sulle quali, anche se rilevabili di ufficio, il giudice non si sia pronunciato – e la questione di merito sussiste una relazione di mera presupposizione
logico- giuridica
SENTENZA

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20.07.2020 – Roma – Cassazione

Rilievo, quest’ultimo, che evidenzia come, pur dinanzi alla nettezza del testo normativo in ordine al limite temporale previsto per eccepire il difetto di mediazione, l’attuale ricorrente ha posto una questione manifestamente infondata, nonostante l’essere stata proprio lei gravata dall’onere di avviare la mediazione, quale parte interessata al giudizio nella sua prospettazione (per cui avrebbe subito danneggiamenti all’immobile che aveva locato, così che sarebbero insorti diritti risarcitori): il che – non si può non rilevare, seppur per inciso – approssima assai l’utilizzazione del ricorso per cassazione, quanto al secondo motivo – appunto manifestamente infondato all’abuso del diritto processuale.
ORDINANZA

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15.07.2020 – Verona – Bartolotti

L’argomentazione difensiva ha dunque avuto l’ unico effetto di costringere ad inutile sforzo motivazionale; inoltre deve rilevarsi come il convenuto S.XXXX T.XXXXX abbia eccepito la necessità di esordire la mediazione , a pena di improcedibilità dell’ azione, pur essendo il procedimento scaturito dall’ inadempimento degli accordi pattuiti a definizione del contenzioso ereditario, per il quale già era stata espletata la procedura di mediazione; ancora più grave risulta il comportamento del convenuto, il quale risulta poi non avere aderito al procedimento invocato, dopo l’ instaurazione da parte di S.XXXXXXX T.XXXXX, che è stato quindi chiuso a verbale negativo
SENTENZA

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16.06.2020 – Roma – Corrias

Ritenuto in conclusione: che l’ opposizione ed ogni altra domanda formulata dalla M.XXXXX debbano essere dichiarate improcedibili per mancato esperimento della mediazione obbligatoria;
che debba essere accolta la domanda di risarcimento azionata dalla M.XXXXXX ai sensi dell’ art.96 c.p.c., potendo ritenersi, sulla base del comportamento dilatorio tenuto dalla M.XXXXX in sede di mediazione, che la stessa abbia intrapreso il presente giudizio con la consapevolezza dell’ infondatezza dei suoi assunti difensivi
SENTENZA

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03.06.2020 – Brescia – Pezzotta

Nel caso di specie alcuna giustificazione è stata portata. Le conseguenze del rifiuto ingiustificato di procedere e di partecipare alla mediazione sono, se espresso dall’istante/attore, sovrapponibili alla mancanza tout court della introduzione della domanda di mediazione. Sarebbe, come già detto un’aporia ritenere soddisfatto il precetto della legge in materia di mediazione obbligatoria e demandata, ritenendo che sia sufficiente al fine di integrare la condizione di procedibilità la semplice formale introduzione della domanda. Solo in presenza di ragioni ostative formali/procedurali ( es. un convocato in mediazione caduto vittima di un grave incidente; ad un convocato deceduto nelle more della presentazione all’incontro) può ammettersi che sussista l’impossibilità ad iniziare la procedura di mediazione e quindi la ragionevolezza del considerare validamente concluso il procedimento di mediazione con l’avveramento della condizione di procedibilità e l’assenza di sanzioni.
SENTENZA

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04.02.2020 – Lecce – De Pasquale

Ogni partecipante alla mediazione, quindi, è tenuto a pagare l’indennità in quanto a nulla rileva, al fine di ottenere una esenzione dal pagamento, che alcuni degli interessi delle parti siano coincidenti.
Ciò, a maggior ragione, quando la non coincidenza degli interessi sia chiaramente desumibile dai verbali redatti durante il procedimento di mediazione.
SENTENZA

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16.01.2020 – Verona – Vaccari

In tema di tentativo di conciliazione obbligatoria per le liti in materia di telecomunicazioni, ha elencato le condizioni in base alle quali qualsiasi tipo di Adr obbligatoria può ritenersi compatibile con il principio comunitario della
tutela giurisdizionale effettiva, sancito dagli artt. 6 e 13 della CEDU e dall’art. 47 della
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
La disciplina nazionale sulla negoziazione assistita non rispetta la penultima delle predette condizioni, poiché, non potendo prescindere dall’intervento di un difensore, comporta dei costi non contenuti per le parti, tenuto conto dei criteri di determinazione del compenso di avvocato attualmente vigenti.
VERBALE

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13.01.2020 – Cosenza – Maffei

Il Tribunale ritiene che, muovendo dal principio per cui sono da considerarsi illegittime tutte quelle condotte contrarie alla ratio legis della mediazione o poste in essere dalle parti al solo scopo di eludere il dettato normativo, e facendo specifico riferimento alle modalità di partecipazione delle parti agli incontri di mediazione, deve concludersi che, quando l’assenza personale riguarda la parte attrice/istante in mediazione, la condizione di procedibilità di cui all’art. 5, D. Lgs. n. 28/10 non possa considerarsi soddisfatta.
SENTENZA

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09.01.2020 – Roma – Cassazione

La condizione di procedibilità della “controversie in materia di condominio” non possa dirsi realizzata allorché, come avvenuto nel caso in esame, all’incontro davanti al mediatore l’amministratore partecipi sprovvisto della previa delibera assembleare da assumere con la maggioranza di cui all’art. 1136 c.c. comma 2, non essendo in tal caso “possibile” iniziare la procedura di mediazione e procedere con lo svolgimento della stessa, come suppone il D.lgs. 4 marzo 2010, n. 28, art. 8, comma 1.
ORDINANZA

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13.01.2020 – Firenze – Cassazione

Giova sottolineare che la qualificazione del termine come ordinatorio non è decisiva ai fini della presente fattispecie, perché la dichiarazione di improcedibilità non postula la natura perentoria del termine concesso dal giudice, ma piuttosto l’effettivo mancato esperimento della mediazione alla data dell’udienza fissata dal giudice per consentire l’avveramento della condizione di procedibilità.
SENTENZA

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26.09.2019 – Roma – Moriconi

Vale ricordare che la partecipazione al procedimento di mediazione demandata è obbligatoria e che proprio in considerazione di ciò NON è giustificabile una negativa e generalizzata scelta aprioristica di rifiuto e di non partecipazione al procedimento di mediazione. Va avvertito che ai sensi e per l’effetto del secondo comma dell’art.5 decr. lgsl.28/’10 come modificato dal D.L.69/’13 è richiesta l’effettiva partecipazione al procedimento di mediazione demandata, laddove per effettiva si richiede che le parti non si fermino alla sessione informativa e che oltre agli avvocati difensori siano presenti le parti personalmente; e che la mancata partecipazione
senza giustificato motivo al procedimento di mediazione demandata dal giudice oltre a poter attingere alla stessa procedibilità della domanda, è comportamento valutabile nel merito della causa e possibile fonte di responsabilità ex art. 96 cpc.
ORDINANZA

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28.04.2019 – Roma – Corte di Appello

1) La presenza di un terzo del tutto indipendente rispetto alle parti giustifica le maggiori possibilità della mediazione, rispetto alla negoziazione assistita, di conseguire la finalità cui è preordinata.
2) È vero che mediazione e negoziazione sono entrambi istituti processuali diretti a favorire la composizione della lite in via stragiudiziale e sono riconducibili alle misure di ADR e che costituiscono condizioni di procedibilità della domanda giudiziale. La Corte però rileva che nella mediazione esista un fondamentale elemento specializzante rappresentato dal ruolo centrale del mediatore che è neutrale che rende evidentemente eterogenei i due istituti processuali con impossibilità di comparare le due discipline ai fini del sindacato di legittimità dell’art. 3 Cost.
SENTENZA

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