Condanna al contributo unificato o alle spese di causa

19.05.2019 – Verona – Pagliuca

A giustificazione della mancata comparizione la convenuta ha addotto il fatto che, essendo stata informata dell’iniziativa dell’attore solo nel dicembre 2015, non aveva avuto il tempo necessario per procedere all’ istruttoria interna in merito ai fatti avvenuti, sicché il tentativo di mediazione sarebbe risultato senz’ altro inutile e, quindi, la stessa ha per tale ragione preferito non parteciparvi.
In proposito va osservato che l’impedimento che rileva ai sensi dell’art, 8, c. 4bis Dlgs 28/10 è esclusivamente quello alla materiale partecipazione al primo incontro dinanzi al mediatore. Pertanto, per andare esente dall’ applicazione della sanzione prevista da della norma, la parte deve allegare e comprovare la sussistenza di un impedimento oggettivo alla sua comparizione dinanzi al mediatore, non rilevando a tal fine giustificazioni attinenti al diverso profilo relativo alla ritenuta utilità o meno del tentativo di mediazione. La giustificazione addotta dalla Azienda convenuta, quindi, non è certo idonea a giustificare la sua mancata comparizione dinanzi al mediatore, sicché a carico della stessa va applicata la sanzione di cui alla norma sopra citata.
SENTENZA

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28.04.2019 – Roma – Corte di Appello

1) La presenza di un terzo del tutto indipendente rispetto alle parti giustifica le maggiori possibilità della mediazione, rispetto alla negoziazione assistita, di conseguire la finalità cui è preordinata.
2) È vero che mediazione e negoziazione sono entrambi istituti processuali diretti a favorire la composizione della lite in via stragiudiziale e sono riconducibili alle misure di ADR e che costituiscono condizioni di procedibilità della domanda giudiziale. La Corte però rileva che nella mediazione esista un fondamentale elemento specializzante rappresentato dal ruolo centrale del mediatore che è neutrale che rende evidentemente eterogenei i due istituti processuali con impossibilità di comparare le due discipline ai fini del sindacato di legittimità dell’art. 3 Cost.
SENTENZA

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16.04.2019 – Vicenza – Ventura

Dal verbale di mediazione, che si ricorda essere obbligatoria nella materia che ci occupa, prodotto da parte ricorrente, risulta che il sig. D.X, pur ritualmente notiziato della convocazione, non si è presentato e non ha addotto alcun valido motivo a giustificazione della sua assenza. Ebbene, da questo comportamento il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio, e condannare la parte al versamento di una somma corrispondente al contributo unificato. Si ritiene, infatti, che nelle materie in cui la mediazione è obbligatoria le parti debbano partecipare, personalmente e fattivamente, onde non vanificare il dettato normativo che impone l’esperimento come condizione di procedibilità dell’azione, e che il FALLIMENTO della mediazione a causa della mancata partecipazione di una parte, senza giustificato motivo, sia sanzionabile.
ORDINANZA

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14.04.2019 – Aosta – De Paola

Non costituisce per contro idonea modalità di svolgimento della mediazione la mera comunicazione di aver sondato l’altra parte ed avere concordemente escluso la possibilità di addivenire ad un accordo, perché in questo modo si elude l’onere di comparire personalmente davanti al mediatore e di partecipare al primo incontro.
ORDINANZA

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05.03.2019 – Roma – Cassazione

Laddove l’esecuzione avvenga direttamente contro il condominio, e non contro il singolo condomino, non solo l’esecutato è il condominio, debitore per l’intero (onde non entra in realtà in gioco in nessun modo il principio di parziarietà), ma l’espropriazione dei beni e
diritti del condominio, cioè di beni che, proprio in quanto condominiali, appartengono pro
quota a tutti i condomini, finisce addirittura per attuare, in linea di principio ed in concreto,
il richiamato principio di parziarietà (almeno fino a specifica prova contraria), senza
affatto violarlo.
SENTENZA

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08.02.2019 – Savona – Pelosi

In ordine al tentativo di mediazione, il termine di decadenza di trenta giorni per l’impugnazione delle delibere assembleari viene sospeso – per una sola volta – dalla domanda di mediazione, ma non dal giorno della sua presentazione, bensì dal momento della comunicazione alle altre parti.
SENTENZA

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06.02.2019 – Roma – Cassazione

Il legislatore ha previsto e voluto la comparizione delle parti innanzi al mediatore perché, solo nel dialogo informale tra le parti e il mediatore, conta che si possa trovare quella composizione degli opposti interessi satisfattiva al punto da evitare la controversia ed essere più vantaggiosa per entrambe le parti. Le parti possono farsi comunque sostituire da persone delegate, quindi anche dal loro difensore ma non solo, in alcuni momenti non salienti della mediazione, salva diversa disposizione legislativa. Allo scopo di validamente delegare un terzo alla partecipazione alle attività, la parte deve conferirgli tale potere mediante una procura avente lo specifico oggetto della partecipazione alla mediazione e il conferimento del potere di disporre dei diritti sostanziali che ne sono oggetto. Quindi, il potere di sostituire a se stesso qualcun altro per la partecipazione alla mediazione può essere conferito con una procura speciale sostanziale.
SENTENZA

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24.01.2019 – Verona – Vaccari

La convenuta va condannata al pagamento della sanzione di cui all’art. 8, comma 4 bis, d. lgs. 28/2010 poiché non ha partecipato al procedimento di mediazione senza giustificato motivo. Infatti, contrariamente a quanto sostenuto nel presente giudizio dal suo difensore, dal verbale di mediazione dimesso dall’attore risulta che essa aveva ricevuto l’avviso di convocazione davanti al mediatore con congruo anticipo rispetto alla data del primo incontro, originariamente fissata (28 giugno), e che in ogni caso tale incontro era stato differito al 19 luglio 2016, per consentire alla convenuta di parteciparvi, ottenendone però un riscontro negativo.

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22.01.2019 – Avellino – Polimeno

1) La sanzione dell’improcedibilità è prevista deve essere comminata nel momento in cui la parte onerata ex lege che, a prescindere o meno dall’attivazione del procedimento da parte sua non lo coltiva non comparendo non comparendo al primo incontro avanti al mediatore.
2) La pronuncia ex art. 96 c.3 c.p.c. presuppone il requisito della mala fede o della colpa grave, ossia la rimproverabilità della condotta del soccombente, ma non la prova specifica del pregiudizio sofferto dalla parte a causa della lite temeraria subita, trattandosi di una condanna che può essere emessa dal giudice anche d’ufficio, sulla base degli elementi emersi all’esito del giudizio. L’istituto in esame possiede natura mista sanzionatoria e risarcitoria. La liquidazione va effettuata in via equitativa dal giudice prendendo in considerazione la gravità della colpa e i presumibili pregiudizi arrecati alla controparte, in ragione della natura, dell’oggetto della causa e della durata del processo, sia in termini di pregiudizio patrimoniale che in termini di pregiudizio non patrimoniale. La determinazione giudiziale, quindi, deve solo osservare il criterio equitativo e ben può essere calibrata anche sull’importo delle spese processuali o su di un loro multiplo, con l’unico limite della ragionevolezza.
SENTENZA

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20.12.2018 – Roma – Moriconi

1) Nella mediazione, la parte, persona fisica, deve partecipare personalmente, assistita da un difensore, salvo che sussista una ragione obiettiva ostativa che giustifichi la rappresentanza e il relativo potere, il quale deve essere conferito con espresso riferimento alla mediazione e deve contenere la facoltà di conciliare e transigere. Al di fuori di tale eventualità, la mancata partecipazione della parte impinge alla improcedibilità delle domande, oltre che alla possibilità di applicare sanzioni previste per la mancata partecipazione al procedimento.
2) La procura alle liti, quand’anche con la previsione della possibilità di transigere, ma senza riferimento alla mediazione, si riferisce solo alla causa e non è idonea alla gestione della procedura di mediazione e tanto meno alla negoziazione di un accordo da parte del rappresentante.
SENTENZA

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27.09.2018 – Roma – Moriconi

1) Ai fini dello svolgimento effettivo della mediazione, è necessario che le parti non si fermino alla sessione informativa e che, oltre agli avvocati difensori, siano presenti le parti personalmente. La mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione demandata dal giudice, oltre a poter attingere alla stessa procedibilità della domanda, è in ogni caso comportamento valutabile nel merito della causa, nonché ai sensi dell’art. 96 c.p.c.
2) Ai fini dell’applicazione dell’art. 96 c. 3 c.p.c., non è più necessario allegare e dimostrare l’esistenza di un danno che abbia tutti i connotati giuridici per essere ammesso al risarcimento, in quanto la somma comminata ai sensi dell’art. 96 c. 3 c.p.c. non è un risarcimento ma è un indennizzo in favore della parte che non risulta esserne soggetta ed è una punizione di cui viene gravata la parte che ha agito con imprudenza, colpa grave o dolo, ad esempio non presentandosi al procedimento di mediazione, ancorché ritualmente convocata; l’ammontare della somma è lasciata alla discrezionalità del giudice che ha come unico parametro di legge l’equità per il che non si potrà che avere riguardo, da parte del giudice, a tutte le circostanze del caso per determinare in modo adeguato la somma attribuita alla parte vittoriosa.
SENTENZA 2018.09.27

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21.07.2018 – Foggia – Depalma

La giustificazione di una parte in merito alla propria assenza agli incontri di mediazione deve reputarsi inesistente qualora risulti apodittica, contraria ad ogni spirito del d.lgs. 28/2010, nonché si configuri come contraria ad ogni volontà di accordo in mediazione.
ORDINANZA

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22.06.2018 – Siracusa – Nuzzaci

Nel caso di specie, deve ritenersi che la procedura sia cominciata in quanto continuata dopo il primo incontro e senza che lo stesso si fosse chiuso per mancata volontà di accordo e senza che può essere ritenuto che tale manifestazione di volontà sia dipesa da errore o quantomeno da dolo altrui.
SENTENZA

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22.05.2018 – Velletri – Casaregola

In difetto della partecipazione personale delle parti, non può essere concluso né alcun accordo in mediazione, né può considerarsi avverata la condizione di procedibilità a meno che non venga prodotta (e menzionata nel verbale di mediazione) la procura notarile conferita per ragioni di obiettiva impossibilità a presenziare all’incontro.
SENTENZA

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29.01.2018 – Vasto – Capuozzo

Vanno avvertite le parti che ai sensi e per l’effetto del secondo comma dell’art. 5 d.lgs. 28/2010 è richiesta alle parti l’effettiva partecipazione al procedimento di mediazione demandata, laddove per effettiva si richiede che le parti non si fermino alla sessione informativa e che oltre agli avvocati difensori siano presenti le parti personalmente; e che la mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione demandata dal giudice oltre a poter attingere per l’attore alla stessa procedibilità della domanda è, in ogni caso, comportamento valutabile nel merito della causa.
SENTENZA

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15.01.2018 – Torino – Tedeschi

In conformità a recentissima Giurisprudenza di legittimità, il rimborso delle spese di assistenza stragiudiziale forense ha natura di danno emergente, afferente alla fase precontenziosa, da valutarsi ex ante in vista dell’esito futuro presumibile di un giudizio, alla stregua delle allegazioni attoree, secondo la scansione temporale del rito applicabile al processo avente ad oggetto il risarcimento del danno subito.
SENTENZA

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